GIOVEDI' SANTO - I Sepolcri

I Sepolcri consistono, sia in S. Stefano che nel Purgatorio, in una esposizione solenne ed altamente scenografica, la sera del Giovedì Santo, delle statue che verranno portate in processione rispettivamente il Venerdì e Sabato Santo.
Nel pomeriggio della domenica delle Palme l’ interno della Chiesa del Purgatorio diventa un vero e proprio cantiere: si inizia a realizzare il Sepolcro, quello che ora si chiama semplicemente esposizione delle Statue.
In una navata, divisa dal resto della chiesa da un grande drappo nero, avviene la vestizione della Pietà, subito dopo che l’ Addolorata, rivestita degli abiti ordinari è stata riposta nella sua teca.
Contemporaneamente, nella zona dell’ altare maggiore, vengono allestite le impalcature su cui verranno disposte le altre Statue, secondo un ordine più tradizionale possibile e con la Pietà al centro.
Citando episodi particolari e poco conosciuti, c’ è qui da riferire degli “sfottò” a cui viene sottoposto dagli amici, quel confratello che dovesse prendere in mano il gallo di S. Pietro, perché, si dice, che chi compie questo gesto non sarà estratto alla Bussola dell’ anno successivo, ove partecipasse al sorteggio per portare a spalla l’ Addolorata o la Pietà.
I giorni successivi saranno dedicati alla sistemazione dei candelieri e dei fiori, in modo che tutto sia pronto per il tardo pomeriggio del Giovedì Santo quando, dopo una breve cerimonia a porte chiuse, viene benedetto il Sepolcro e si apre la Chiesa ai visitatori.
Analogamente a quanto avviene nella Chiesa del Purgatorio, ma con modalità diverse e più semplici poichè non c’ è nessuna Madonna da vestire, anche in S. Stefano si inizia nel pomeriggio della domenica delle Palme a realizzare il Sepolcro.
.
In genere anche qui la disposizione delle statue rispetta una certa tradizione che vuole il Cristo Morto al centro, quasi sempre con i piedi rivolti verso i fedeli, e due statue per ogni lato.
Diversamente che per il Sepolcro della Morte, in S. Stefano vi è una netta prevalenza di garofani rossi, specialmente di quel colore che a noi piace chiamare “rosso S. Stefano”, quasi sanguigno, alla quale si aggiungono quasi sempre i tradizionali piatti di grano.
A S. Stefano si lavora più celermente che nel Purgatorio, in quanto il Sepolcro deve essere pronto per il Mercoledì Santo pomeriggio, allorché, nella tarda serata, vi si svolge quella che io considero la più bella tra tutte le Funzioni della Settimana Santa: l’ Ufficio delle Tenebre, che ora chiamano Ufficio delle Letture.
Tanta fatica per la realizzazione dei Sepolcri si esaurirà nel volgere di poche ore.
Infatti il Sepolcro di S. Stefano viene disfatto poco dopo le ore 23,00 del Giovedì Santo, giacchè entro le ore 02,00 del Venerdì Santo i Misteri devono essere già pronti sulle basi per la processione che inizia alle ore 03,30; per quanto riguarda invece il Sepolcro della Morte, subito dopo il secondo passaggio della processione dei Misteri, dopo mezzogiorno, la chiesa viene chiusa e si procede al disfacimento, al termine del quale le statue, riposte sulle loro basi, vengono già sistemate al centro della chiesa per la processione del giorno successivo.
.
- Testo tratto dall' intervento del dott. Francesco Stanzione su "La Settimana Santa a Molfetta", in occasione del Convegno "Settimana Santa in Andalusia, Sicilia, Puglia" tenutosi a Caltanissetta dal 7 al 9 marzo 2008.
- Foto a cura di Hobby Foto - Molfetta.