VENERDI' DI QUARESIMA - I Cinque Venerdi di S. Stefano

Il periodo quaresimale è contraddistinto da una serie di funzioni religiose molto seguite, che costituiscono una sorta di preparazione spirituale alla Santa Pasqua. Durante i primi quattro Venerdì di Quaresima, l’ Arciconfraternita di S. Stefano espone alla venerazione dei fedeli, una alla volta, le sculture lignee dei primi quattro Misteri dolorosi.
Dopo la celebrazione della Messa, la liturgia prevede un momento di raccoglimento e di meditazione intorno al Mistero esposto.
Gli eventi salienti e drammatici della Passione di Cristo descritti nei Vangeli, rivivono così nel simulacro, dando quasi l’impressione di essere realmente presenti ai patimenti sofferti dal nostro Salvatore.
In tale occasione, vengono eseguiti i canti facenti parte del cosiddetto “Sacro Oratorio che si pratica ne’ Venerdì di Quaresima in memoria de’ Santi Misteri della Passione di N.S.G.C. dall’ Arciconfraternita di S. Stefano Protomartire dal Sacco Rosso di Molfetta”.
Si tratta di versi composti sul finire del 1800 dal canonico Camillo Padata e musicati, nello stesso periodo, dal Confratello Giuseppe Peruzzi.
Le sei brevi meditazioni ovvero l’ invito di Gesù alla Sua Passione e la contemplazione dei cinque Misteri Dolorosi, sono preceduti da un canto posto a introduzione della pia riflessione e vengono chiuse con la preghiera “A Maria Addolorata ai piedi della Croce”.
I canti, composti secondo lo stile tipico del melodramma, sono interpretati da confratelli cantori e da professionisti locali.
La funzione prosegue con il canto del Vexilla regis prodeunt e si conclude con la benedizione impartita imponendo sui presenti la reliquia della Croce e intonando l’inno: “Salve o Croce”.
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- Testo tratto dal sito dell' Arciconfraternita di S. Stefano .
- Foto a cura del dott. Francesco Stanzione.